Nella quarta edizione del DSM (Manuale Diagnostico e Statistico
dei Disturbi Mentali), il narcisismo è collocato tra i disturbi di personalità
del gruppo B, e può avere livelli di gravità diversi.
Secondo il DSM IV i criteri diagnostici del narcisismo sono
i seguenti:
A)Un quadro pervasivo di grandiosità (nella fantasia o nel
comportamento), necessità di ammirazione e mancanza di empatia, che compare
entro la prima età adulta ed è presente in una varietà di contesti, come
indicato da cinque (o più) dei seguenti elementi:
1. ha un senso grandioso di importanza (per esempio: esagera
risultati e talenti, si aspetta di essere notato come superiore senza
un'adeguata motivazione);
2. è assorbito da fantasie di illimitati successo, potere,
fascino, bellezza, e di amore ideale;
3. crede di essere “ speciale ” e unico, e di dover
frequentare e poter essere capito solo da altre persone (o istituzioni)speciali
o di classe elevata;
4. richiede eccessiva ammirazione;
5. ha la sensazione che tutto gli sia dovuto, cioè, la
irragionevole aspettativa di trattamenti di favore o di soddisfazione immediata
delle proprie aspettative;
6. sfruttamento interpersonale, cioè usa gli altri per
raggiungere i propri scopi;
7. manca di empatia: è incapace di riconoscere o
identificarsi con i sentimenti e le necessità degli altri;
8. è spesso invidioso degli altri, o crede che gli altri lo
invidino;
9. mostra comportamenti o atteggiamenti arroganti e
presuntuosi.
Aggiungerei ai suddetti criteri diagnostici, anche i
seguenti:
Tendono a mostrarsi affascinanti, imprevedibili e seduttivi
Sottolineano la propria superiorità
Temono l'intimità affettiva
Si ritengono indispensabili
Non sono consapevoli delle proprie emozioni e dei propri
bisogni
Non accettano le critiche a cui reagiscono con veemenza
Tutto ciò che ‘scelgono' viene ritenuto di ‘valore'
Ritengono di essere state ‘vittime' di situazioni o eventi.
Cercano di provocare l'altro
Manifestano un atteggiamento giudicante, svalutante e
critico nei confronti degli altri
Pretendono la “devozione” in tutti i sensi dell'altro
all'interno della relazione
Desiderano che l'altro sia debole per poterlo aiutare
Tendono ad intuire le debolezze altrui e ad evidenziarle
Talvolta scelgono una donna forte per renderla debole
Qualunque cosa faccia l'altro non và mai bene
Nel descrivere la personalità narcisistica citerò brani del
libro “Il narcisismo” dello psicanalista A.Lowen uno dei massimi studiosi del
fenomeno. Egli nel suddetto libro distingue cinque turbe narcisistiche in
ordine crescente di gravità:
- Carattere Fallico-narcisistico
- Carattere narcisistico
- Personalità borderline
- Personalità psicopatica
- Personalità paranoide.
Leggiamo alcuni suoi passi
“Comunemente viene definito ‘Narcisista' una persona che si
preoccupa solo di se stessa escludendo tutti gli altri, dunque: un soggetto in
grado di agire quasi completamente in assenza di sentimenti…
….Già nel 1914 tale disturbo della personalità fu oggetto di
studio da parte di Freud, ma se consideriamo il quadro culturale in cui viviamo
oggi, possiamo affermare che tale patologia è caratteristica della nostra
epoca. I costumi sessuali che paiono essere di gran lunga più liberi, la
facilità nel passare da un partner all'altro,
l'esibizionismo, la pornografia, la smania di costruirsi un'immagine vincente
agli occhi del mondo, tutti questi fattori hanno certamente contribuito,
contrariamente agli usi e costumi che distinguevano l'età vittoriana, allo sviluppo
incalzante delle personalità narcisistiche. Sicuramente è questa eccessiva
importanza legata all'immagine un indizio inequivocabile della tendenza al
narcisismo…
…C'è da dire comunque che un sano interesse per la nostra
apparenza, basato quindi sul senso di sé, e lo spostamento di identità dal ‘sé
immagine', è ciò che si trova alla base dello stato narcisistico.
I narcisisti dimostrano, è vero, una mancanza d'interesse
per gli altri, ma sono altrettanto indifferenti anche ai propri più veri
bisogni. Spesso il loro comportamento è autodistruttivo. Inoltre, quando
parliamo dell'amore dei narcisisti per se stessi, dobbiamo operare una
distinzione. Il narcisismo denota un investimento nell'immagine invece che nel
sé. I narcisisti amano la propria immagine non il loro sé reale. Hanno un senso
di sé debole, e non è in base ad esso che orientano le loro emozioni. Ciò che
fanno è piuttosto diretto ad incrementare l'immagine, spesso a discapito del
sé. … D'altra parte l'ammirazione che il narcisista riceve gonfia soltanto il
suo io e non fa nulla per il sé. Alla fine allora il narcisista respingerà gli
ammiratori nello stesso modo in cui ha respinto il
proprio sé autentico”A. Lowen.
Lowen, effettua sempre nello stesso libro, un interessante
analisi della ninfa Eco.
“…Potrebbe essere la nostra stessa voce che riviene a noi.
Così, se Narciso avesse potuto dire ‘ti amo', la ninfa lo avrebbe ripetuto e il
giovane si sarebbe sentito appagato, amato. L'incapacità di dire queste parole
identifica il narcisista. Avendo ritratto la libido dal mondo esterno, i
narcisisti sono condannati ad innamorarsi della loro immagine dirigendo quindi
la libido verso il proprio io. ….Un'altra interpretazione è probabile. La voce
è espressione dell'essere interiore, del sé corporeo in opposizione
all'apparenza superficiale. Nel termine persona è implicita la capacità di
riconoscere un individuo dal suono della voce. Secondo questa interpretazione
perciò, Narciso respingendo Eco ha respinto la propria stessa voce, il suo
essere interiore in favore dell'apparenza, manovra tipica dei narcisisti...
…E' significativo che Narciso s'innamori del suo riflesso
soltanto dopo aver respinto l'amore di Eco. L'innamorarsi della propria
immagine in questa vicenda rappresenta una forma di punizione per l'incapacità
di amare...
…Qual'è l'importanza della profezia proferita da Tiresio? Su
cosa poteva basarsi la sua predizione?
A mio avviso sull'eccezionale bellezza di Narciso. Una
bellezza che spesso, sia per un uomo quanto per una donna, può rappresentare
una sventura più che una fortuna. La consapevolezza di tale dono può dare alla
testa, rendere egocentrici, o ancora suscitare violente passioni di desiderio e
invidia degli altri. Un indovino, essendo un saggio, capisce
bene questi particolari”. A. Lowen
Ma Lowen analizza anche il libro “Il ritratto di Dorian
Gray” di Wilde, che è un romanzo che rappresenta in qualche modo uno studio
della personalità narcisistica.
“Come Narciso, Dorian era un giovane bellissimo, gentile,
affascinante, che destò presto l'interesse di un pittore che lo volle come
modello per un ritratto e di Lord Henry che si premurò di iniziarlo alle
maniere di quel mondo. Così con studiata adulazione Lord Henry, indusse Dorian
a pensare
d'essere speciale per la sua bellezza fisica. E uno dei modi
per mantenere intatta quella bellezza era che nessun forte sentimento o
emozione turbasse la sua mente o lasciasse segni sul corpo. In mancanza di
sentimenti allora, il giovane trascorreva la vita alla ricerca di sensazioni (
‘seduzioni'), possedendo e abbandonando le donne che incontrava, corrompendo ai
vizi e alle droghe gli uomini che lo ammiravano. La sua giovinezza era intatta,
solo il ritratto era testimone di quanto accadeva veramente al suo corpo e alla
sua anima col trascorrere degli anni. Ma Dorian la sua immagine dipinta su
quella tela( il suo vero sé ), non la guardava mai, non affrontava mai la
realtà, come non provava rimorsi per quanto di più orribile aveva commesso
nella sua ‘fredda esistenza'.
“La storia di Dorian Gray è immaginaria, ma l'idea che una
persona possa avere un aspetto che contraddice il suo modo di essere interiore
è valida.
E' straordinario come spesso i narcisisti sembrino molto più
giovani della loro età: non permettono che la vita li tocchi, in particolare non
permettono agli eventi della vita interiore di raggiungere la
superficie della mente e del corpo. Operano, insomma, una
negazione dei sentimenti. Ma quanto esseri umani, non sono immuni dalla vita e
allora invecchiano dentro.
Alla fine, come nel caso di Dorian, il dolore e la bruttezza
vincono la negazione e il soggetto sembra invecchiare d'un tratto…
… Chi non si sente bene nel proprio corpo può soltanto
proiettare l'immagine di quello che dovrebbe essere secondo lui un
bell'aspetto. E più si concentra su queste immagini, più gli vengono a mancare
le sensazioni e i sentimenti piacevoli.” A. Lowen
Dott. Roberto Cavaliere
Nessun commento:
Posta un commento