La pelle rappresenta l'involucro protettivo e insieme di
contatto con il mondo esterno. Struttura di confine fra il sé ed il non sé è
forse più di ogni altra parte del corpo implicata nelle vicende psico-emotive
dell'individuo.
Già osservando con attenzione un bambino nei primi mesi di
vita, non possiamo non avvertire l'intensità comunicativa dei reciproci
contatti cutanei tra madre e bambino in termini di carezze, abbracci e vari
altri tipi di stimolazioni ed esplorazioni. Osservazioni sul bambino piccolo e
correlate indagini psicoanalitiche ci hanno fatto capire quanto sia importante
la pelle come fattore di organizzazione dell'identità e delle funzioni dell'Io.
Anche nella quotidianità possiamo intravedere i profondi
legami fra psiche e pelle. il nostro linguaggio è ricchissimo di "modi di
dire" che sottolineano la mediazione della pelle in molte nostre èmozioni
e stati d'animo. "Rosso dalla vergogna", "bianco dalla
paura", "ho la pelle d'oca", sono espressioni che coloriscono
comunemente il nostro modo di parlare, mentre cambiamenti dello stato
fisiologico della pelle accompagnano effettivamente stati emotivi come collera,
paura, vergogna, ansia, ecc.. Cambiamenti anche di lieve entità, come il calore
o la sudorazione delle mani, possono essere un importante segnale di vissuto
emozionale, ed essere parte integrante della cosiddetta comunicazione non
verbale. Non dobbiamo quindi stupirci se anche molte malattie dermatologiche,
del tutto o in parte, possano essere correlate alla presenza di conflitti
psicologici che proprio attraverso la pelle possono esprimersi ed
esteriorizzarsi. Si potrebbe affermare che la pelle è, insieme agli occhi,
l'altro specchio dell'anima.
I dermatologi hanno da sempre considerato il fattore psichico
come cofattore patogenetico di moltissime dermatopatie. Al di là delle
implicazioni e delle teorizzazioni di psicologia e di psicodinamica, è di
comune riscontro clinico una componente eziopatogenetica emozionale in gran
parte delle malattie della pelle. In alcune di queste tale componente appare
più evidente e più fortemente condizionante, configurando i quadri delle
cosiddette "dermatosi psicosomatiche", come orticaria, dermatite
atopica, alopecia areata, psoriasi etc.
Orticaria -In un terzo delle orticarie gli stimoli psicogeni
sembrano avere un i ruolo scatenante o aggravante. I pazienti con orticaria
sono spesso ansiosi, depressi e provano sensazioni di inadeguatezza. Altri
autori segnalano tensioni e difficoltà nelle relazioni a livello lavorativo,
scolastico o familiare. Le personalità che sembrano predominare sono la
iperemotivo-ansiosa, la insicuro-astenica e la aggressivo-irritabile. Nei
pazienti orticariani viene descritta anche la ricerca di protezione da parte
dello psichiatra e dello psicoterapeuta nel tentativo di un superamento della
loro inibizione, passività e condizione regressiva.
Dermatite atopica - Tutti i sintomi della dermatite atopica possono
recidivare o aggravarsi in occasione di stress e conflitti psicologici, come
possiamo riscontrare in numerose ricerche. In molti casi è stato riscontrato, a
dimostrazione dell'influenza dell'ambiente familiare, che in famiglie dalle
caratteristiche "morali/religiose" i sintomi sono più gravi e più numerosi
rispetto a famiglie "indipendenti/organizzate". Importante il
rapporto con la madre e con le persone significative in genere: insieme ad una
variabile che è congenita, ne esiste una seconda fortemente condizionata dal
tipo e dall'intensità dei rapporti affettivi. Da altri studi emerge inoltre che
la maggior parte di questi pazienti soffre di nevrosi d'ansia ed è
caratterizzata da grande passività nel comportamento. Fino ad oggi comunque non
è stata individuata una struttura psicologica comune a tutti i pazienti, anche
se emergono elementi ricorrenti come labilità emozionale, sentimenti di
indipendenza, difficoltà sessuali ed una spiccata tendenza a rivolgere gli
impulsi aggressivi verso di sé piuttosto che contro bersagli esterni.
Acne -Sono note a tutti le componenti somato-psichiche della
malattia acneica, e più volte è stato ribadito che l'acne può condizionare
seriamente lo sviluppo della personalità del giovane. Ansia, tensione,
autosvalutazione fino alla riduzione dei contatti con gli altri e con l'altro sesso
ed in certi casi fino al ritiro sociale con scarso rendimento scolastico e
lavorativo sono i sintomi psicologici indotti dalla malattia somatica. Più
controverso, anche se da molti accettato, il ruolo dei fattori psicologici nel
determinismo dell'acne. Si è parlato di scarsa forza dell'Io, di insicurezza e
sottomissione e di scarsa tolleranza alle frustrazioni dell'ambiente. Altra
situazione, se vogliamo paradossale, è quella nella quale le manifestazioni
acneiche sono una patologia atta ad alleviare l'ansia del paziente. L'acne
diventa in questi casi un alibi per ridurre le occasioni, per alcuni molto
ansiogene, di incontro con gli altri. La scomparsa delle lesioni acneiche,
ottenuta con le varie terapie, può creare grosse difficoltà di adattamento alle
nuove situazioni.
Alopecia androgenetica - In questa patologia, anche se lo
stress può essere un fattore aggravante o precipitante della caduta,
l'affezione è considerata principalmente somatopsichica, cioè caratterizzata da
disagi psicologici questa volta conseguenti a disturbi corporei. Lo stress e
l'ansia che accompagna la caduta di ogni capello possono veramente, se non
contenuti o elaborati, trasformarsi una "tragedia irreparabile", come
diceva D'Annunzio.
Psoriasi -Le cause ipotizzate sono fattore basale ereditario
e fattori scatenanti legati allo stress. Nei casi studiati vengono spesso
rilevati presenza di ansia e tratti narcisistici del carattere. Si descrive
esso come il realizzarsi di una fuga nella malattia da parte di molti
psoriasici nel tentativo di sottrarsi alle problematiche della vita e alle
difficoltà dei rapporti interpersonali. È come se la protesta e 1'aggressività
prenda in questi casi la via linguaggio corporeo e sia la cute a gridare a
tutti la protesta dell'Io.
TERAPIA DELLE DERMATOSI PSICOSOMATICHE
Medicina psicosomatica significa soprattutto reintrodurre
1'elemento umano nostro rapporto col malato. Nella raccolta dei dati dovrà
essere di fondamentale importanza conoscere la sua condizione sociale, avere
notizie del suo ambiente lavorativo e della sua situazione psicoaffettiva. Ogni
atto medico ha anche un valore terapeutico e quindi la cura comincerà già al
primo colloquio col paziente. Il paziente dovrà essere messo a suo agio, si
dovrà con molto tatto metterlo al corrente che la "malattia della pelle"
può avere a che fare con "certi suoi problemi psicologici", bisognerà
aiutarlo a parlare e saperlo ascoltare, perché sappiamo che spesso è
caratteristico della personalità del portatore di psicosomatosi non saper
verbalizzare le proprie emozioni ed i propri vissuti. Si deve soprattutto
sapere quando e quale è il caso nel quale si devono coinvolgere lo psichiatra,
lo psicoterapeuta o altri operatori a rete già predisposta, si auspica, a farsi
carico in modo adeguato e completo caso psicosomatico".
Al trattamento dermatologico di base si dovrà allora spesso
affiancare e, in alcuni casi, dare la precedenza alla psicofarmacologia, con
tutti gli efficaci farmaci di ultima generazione, e alla psicoterapia. Di
quest'ultima si raccomandano alcune metodiche particolarmente efficaci nelle
malattie psicosomatiche come la psicanalisi, la terapia
cognitivo-comportamentale, la psicoterapia breve, le psicoterapie corporee e le
varie terapie di rilassamento. Da non dimenticare poi e da non sottovalutare
una igiene di vita basata sulla famiglia, sulla professione, sullo Sport e
sulle vere amicizie. Solo così la cura della pelle, altro specchio dell'anima,
sarà completa.
fonte: http://www.bioenergetica.it/Contenuti/Psicosomatica/LA_PSICOSOMATICA_DELLA_PELLE_di_Pietro_Paolo_Rossi/
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