Il gioco d’azzardo patologico (denominato anche GAP) è stato riconosciuto ufficialmente come disturbo psichiatrico a sé stante dall’American Psychiatric Association nel 1980: nel 1994, il GAP è stato classificato
nel DSM-IV (manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali) come “disturbo del controllo degli impulsi non classificati altrove”.
Il DSM-IV ha definito il GAP come un comportamento persistente, ricorrente e
maladattivo di gioco che compromette le attività personali, familiari o lavorative;l'ICD-10 lo ha inserito tra i disturbi delle abitudini e degli impulsi. In ambito clinico è dimostrata in letteratura una forte associazione di comorbidità con altri quadri diagnostici quali depressione, ipomania, disturbo bipolare, impulsività, abuso di sostanze (alcol, tabacco, sostanze psicoattive illegali), disturbi di personalità (antisociale, narcisistico, borderline), deficit dell'attenzione con iperattività, disturbo da attacchi di panico con o senza agorafobia, disturbi fisici associati allo stress (ulcera peptica, ipertensione arteriosa). La prevalenza tra la popolazione adulta del GAP secondo il DSM-IV è dell’1-3%, con maggiore prevalenza tra familiari e parenti di giocatori ed in soggetti con un basso grado di istruzione rispetto alla popolazione generale; dal punto di vista sociale, l'impatto del GAP ha ripercussioni persino più pesanti dell’uso problematico di droghe (divenuto in larga misura “interclassista”), andando ad incidere prevalentemente su fasce sociali deboli sul piano economico e socio-culturale.
Come intervenire? Il primo intervento è la richiesta di aiuto da parte del soggetto interessato, o di una persona a lui vicina, senza questa motivazione primaria sarà molto difficile intervenire positivamente su un potenziale giocatore patologico. Un altro fattore importante, che può indurre il giocatore a rivolgersi ad uno psicologo, è la perdita della libertà nel giocare. Il gioco diventa una necessità, un obbligo, una costrizione, non si è più liberi di giocare. Come tutte le dipendenze, anche il GAP, necessita di un intervento specialistico per riuscire a uscirne e ristabilire un contatto funzionale con la realtà, attraverso programmi di educazione finalizzati alla remissione dei sintomi.
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