domenica 26 maggio 2013

CHE COS'E' IL FEMMINICIDIO

« Il femminicidio è la forma estrema di violenza di genere contro le donne, prodotto della violazione dei suoi diritti umani in ambito pubblico e privato, attraverso varie condotte misogine - maltrattamenti, violenza fisica, psicologica, sessuale, educativa, sul lavoro, economica, patrimoniale, familiare, comunitaria o anche istituzionale - che comportano l’impunità delle condotte poste in essere tanto a livello sociale quanto dallo Stato e che, ponendo la donna in una posizione indifesa e di rischio, possono culminare con l’uccisione o il tentativo di uccisione della donna stessa, o in altre forme di morte violenta di donne e bambine: suicidi, incidenti, morti o sofferenze fisiche e psichiche comunque evitabili, dovute all’insicurezza, al disinteresse delle Istituzioni e alla esclusione dallo sviluppo e dalla democrazia »

Marcela Lagarde

mercoledì 22 maggio 2013

IL NARCISISMO E LA PERSONALITA' NARCISISTICA

Nella quarta edizione del DSM (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali), il narcisismo è collocato tra i disturbi di personalità del gruppo B, e può avere livelli di gravità diversi.
Secondo il DSM IV i criteri diagnostici del narcisismo sono i seguenti:

A)Un quadro pervasivo di grandiosità (nella fantasia o nel comportamento), necessità di ammirazione e mancanza di empatia, che compare entro la prima età adulta ed è presente in una varietà di contesti, come indicato da cinque (o più) dei seguenti elementi:

1. ha un senso grandioso di importanza (per esempio: esagera risultati e talenti, si aspetta di essere notato come superiore senza un'adeguata motivazione);

2. è assorbito da fantasie di illimitati successo, potere, fascino, bellezza, e di amore ideale;

3. crede di essere “ speciale ” e unico, e di dover frequentare e poter essere capito solo da altre persone (o istituzioni)speciali o di classe elevata;

4. richiede eccessiva ammirazione;

5. ha la sensazione che tutto gli sia dovuto, cioè, la irragionevole aspettativa di trattamenti di favore o di soddisfazione immediata delle proprie aspettative;

6. sfruttamento interpersonale, cioè usa gli altri per raggiungere i propri scopi;

7. manca di empatia: è incapace di riconoscere o identificarsi con i sentimenti e le necessità degli altri;

8. è spesso invidioso degli altri, o crede che gli altri lo invidino;

9. mostra comportamenti o atteggiamenti arroganti e presuntuosi.

Aggiungerei ai suddetti criteri diagnostici, anche i seguenti:

Tendono a mostrarsi affascinanti, imprevedibili e seduttivi
Sottolineano la propria superiorità
Temono l'intimità affettiva
Si ritengono indispensabili
Non sono consapevoli delle proprie emozioni e dei propri bisogni
Non accettano le critiche a cui reagiscono con veemenza
Tutto ciò che ‘scelgono' viene ritenuto di ‘valore'
Ritengono di essere state ‘vittime' di situazioni o eventi.
Cercano di provocare l'altro
Manifestano un atteggiamento giudicante, svalutante e critico nei confronti degli altri
Pretendono la “devozione” in tutti i sensi dell'altro all'interno della relazione
Desiderano che l'altro sia debole per poterlo aiutare
Tendono ad intuire le debolezze altrui e ad evidenziarle
Talvolta scelgono una donna forte per renderla debole
Qualunque cosa faccia l'altro non và mai bene
Nel descrivere la personalità narcisistica citerò brani del libro “Il narcisismo” dello psicanalista A.Lowen uno dei massimi studiosi del fenomeno. Egli nel suddetto libro distingue cinque turbe narcisistiche in ordine crescente di gravità:

  • Carattere Fallico-narcisistico
  • Carattere narcisistico
  • Personalità borderline
  • Personalità psicopatica
  • Personalità paranoide.

Leggiamo alcuni suoi passi

“Comunemente viene definito ‘Narcisista' una persona che si preoccupa solo di se stessa escludendo tutti gli altri, dunque: un soggetto in grado di agire quasi completamente in assenza di sentimenti…
….Già nel 1914 tale disturbo della personalità fu oggetto di studio da parte di Freud, ma se consideriamo il quadro culturale in cui viviamo oggi, possiamo affermare che tale patologia è caratteristica della nostra epoca. I costumi sessuali che paiono essere di gran lunga più liberi, la
facilità nel passare da un partner all'altro, l'esibizionismo, la pornografia, la smania di costruirsi un'immagine vincente agli occhi del mondo, tutti questi fattori hanno certamente contribuito, contrariamente agli usi e costumi che distinguevano l'età vittoriana, allo sviluppo incalzante delle personalità narcisistiche. Sicuramente è questa eccessiva importanza legata all'immagine un indizio inequivocabile della tendenza al narcisismo…
…C'è da dire comunque che un sano interesse per la nostra apparenza, basato quindi sul senso di sé, e lo spostamento di identità dal ‘sé immagine', è ciò che si trova alla base dello stato narcisistico.
I narcisisti dimostrano, è vero, una mancanza d'interesse per gli altri, ma sono altrettanto indifferenti anche ai propri più veri bisogni. Spesso il loro comportamento è autodistruttivo. Inoltre, quando parliamo dell'amore dei narcisisti per se stessi, dobbiamo operare una distinzione. Il narcisismo denota un investimento nell'immagine invece che nel sé. I narcisisti amano la propria immagine non il loro sé reale. Hanno un senso di sé debole, e non è in base ad esso che orientano le loro emozioni. Ciò che fanno è piuttosto diretto ad incrementare l'immagine, spesso a discapito del sé. … D'altra parte l'ammirazione che il narcisista riceve gonfia soltanto il suo io e non fa nulla per il sé. Alla fine allora il narcisista respingerà gli ammiratori nello stesso modo in cui ha respinto il
proprio sé autentico”A. Lowen.

Lowen, effettua sempre nello stesso libro, un interessante analisi della ninfa Eco.

“…Potrebbe essere la nostra stessa voce che riviene a noi. Così, se Narciso avesse potuto dire ‘ti amo', la ninfa lo avrebbe ripetuto e il giovane si sarebbe sentito appagato, amato. L'incapacità di dire queste parole identifica il narcisista. Avendo ritratto la libido dal mondo esterno, i narcisisti sono condannati ad innamorarsi della loro immagine dirigendo quindi la libido verso il proprio io. ….Un'altra interpretazione è probabile. La voce è espressione dell'essere interiore, del sé corporeo in opposizione all'apparenza superficiale. Nel termine persona è implicita la capacità di riconoscere un individuo dal suono della voce. Secondo questa interpretazione perciò, Narciso respingendo Eco ha respinto la propria stessa voce, il suo essere interiore in favore dell'apparenza, manovra tipica dei narcisisti...
…E' significativo che Narciso s'innamori del suo riflesso soltanto dopo aver respinto l'amore di Eco. L'innamorarsi della propria immagine in questa vicenda rappresenta una forma di punizione per l'incapacità di amare...
…Qual'è l'importanza della profezia proferita da Tiresio? Su cosa poteva basarsi la sua predizione?
A mio avviso sull'eccezionale bellezza di Narciso. Una bellezza che spesso, sia per un uomo quanto per una donna, può rappresentare una sventura più che una fortuna. La consapevolezza di tale dono può dare alla testa, rendere egocentrici, o ancora suscitare violente passioni di desiderio e
invidia degli altri. Un indovino, essendo un saggio, capisce bene questi particolari”. A. Lowen
Ma Lowen analizza anche il libro “Il ritratto di Dorian Gray” di Wilde, che è un romanzo che rappresenta in qualche modo uno studio della personalità narcisistica.
“Come Narciso, Dorian era un giovane bellissimo, gentile, affascinante, che destò presto l'interesse di un pittore che lo volle come modello per un ritratto e di Lord Henry che si premurò di iniziarlo alle maniere di quel mondo. Così con studiata adulazione Lord Henry, indusse Dorian a pensare
d'essere speciale per la sua bellezza fisica. E uno dei modi per mantenere intatta quella bellezza era che nessun forte sentimento o emozione turbasse la sua mente o lasciasse segni sul corpo. In mancanza di sentimenti allora, il giovane trascorreva la vita alla ricerca di sensazioni ( ‘seduzioni'), possedendo e abbandonando le donne che incontrava, corrompendo ai vizi e alle droghe gli uomini che lo ammiravano. La sua giovinezza era intatta, solo il ritratto era testimone di quanto accadeva veramente al suo corpo e alla sua anima col trascorrere degli anni. Ma Dorian la sua immagine dipinta su quella tela( il suo vero sé ), non la guardava mai, non affrontava mai la realtà, come non provava rimorsi per quanto di più orribile aveva commesso nella sua ‘fredda esistenza'.
“La storia di Dorian Gray è immaginaria, ma l'idea che una persona possa avere un aspetto che contraddice il suo modo di essere interiore è valida.
E' straordinario come spesso i narcisisti sembrino molto più giovani della loro età: non permettono che la vita li tocchi, in particolare non permettono agli eventi della vita interiore di raggiungere la
superficie della mente e del corpo. Operano, insomma, una negazione dei sentimenti. Ma quanto esseri umani, non sono immuni dalla vita e allora invecchiano dentro.
Alla fine, come nel caso di Dorian, il dolore e la bruttezza vincono la negazione e il soggetto sembra invecchiare d'un tratto…
… Chi non si sente bene nel proprio corpo può soltanto proiettare l'immagine di quello che dovrebbe essere secondo lui un bell'aspetto. E più si concentra su queste immagini, più gli vengono a mancare le sensazioni e i sentimenti piacevoli.” A. Lowen

Dott. Roberto Cavaliere


QUALE PSICOTERAPIA PER IL DISTURBO BIPOLARE ?

La psicoterapia viene consigliata spesso come terapia aggiuntiva a quella farmacologica in pazienti affetti da disturbo bipolare, tuttavia è ancora poco chiaro quale sia il tipo d’intervento psicologico più efficace in funzione della fase nella quale il paziente bipolare di volta in volta può trovarsi (depressione, eccitazione, stabilità del tono affettivo).
Al fine di chiarire tale problematica Miklovitz (2008) ha effettuato una revisione della letteratura passando in rassegna alcuni studi incentrati sull’impiego della psicoterapia quale terapia aggiuntiva a quella farmacologica in pazienti affetti da malattia maniaco-depressiva; più in particolare, sono stati presi in considerazione 18 studi basati sull’impiego della “psicoeducazione”, della “terapia familiare” e di quelle “interpersonale” e “cognitivo-comportamentale”. Le misure adottate per valutare il decorso comprendevano variabili quali il momento della guarigione, la ricorrenza, la durata degli episodi, la gravità dei sintomi ed il funzionamento psicosociale del paziente.
Dalla tale rassegna è emerso che le terapie “familiare” ed “interpersonale” appaiono maggiormente efficaci nel prevenire le ricorrenze di malattia qualora iniziate subito dopo un episodio acuto; al contrario, la terapia “cognitivo-comportamentale” e la “psicoeducazione” appaiono essere più efficaci quando incominciate durante il periodo di remissione della sintomatologia (stabilità dell’umore).

I trattamenti psicoterapici che si focalizzano prevalentemente sull’aderenza al trattamento farmacologico e sul riconoscimento precoce della comparsa di nuovi episodi di malattia sono apparsi più efficaci nel prevenire le fasi espansive del disturbo bipolare invece, i trattamenti basati su strategie cognitive ed interpersonali, hanno mostrato una maggiore efficacia nel prevenire la comparsa di manifestazioni di polarità depressiva

Tratto da: Adjunctive Psychotherapy for Bipolar Disorder: State of the Evidence. Miklowitz DJ, American Journal of Psychiatry Settembre 2008.

LE 48 REGOLE DEL POTERE

1 – MAI OSCURARE IL CAPO
Comportatevi sempre in modo che il vostro capo si senta superiore a chi lo circonda. Per compiacerlo e far su di lui buona impressione, non dovete eccedere nel mostrare capacità e talento. In questo modo rischiate di ottenere il contrario: ispirare timore e insicurezza. Fate sì che i superiori appaiano più  brillanti di quanto sono in realtà e raggiungerete il potere.
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2 – NON FIDATEVI TROPPO DEGLI AMICI
Diffidate degli amici: vi tradiranno più  facilmente perché rosi dall’invidia. Essi diventeranno individui tormentati e tirannici. Fate riferimento a un nemico di un tempo, sarà nei vostri confronti più leale di un amico, perché deve dare maggiore prova di sé. Infatti, avete più  da temere dagli amici che dai nemici. Se non avete nemici, fate in modo da procurarvene.

3 – MASCHERATE LE VOSTRE INTENZIONI
Lasciate gli altri all’oscuro, celando sempre lo scopo delle vostre azioni. Chi ignora gli obiettivi di un altro non sarà in grado di preparare una valida difesa. Occorre condurre l’avversario verso la strada sbagliata, avvolgerlo in una densa nube di fumo che mascheri le vostre manovre e, nel momento in cui se ne accorgerà, sarà troppo tardi.
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4 – DITE SEMPRE MENO DEL NECESSARIO
Quando si cerca di impressionare gli interlocutori con le parole, si rischia di apparire banali e si riduce il controllo. Anche se dovete comunicare qualcosa di assolutamente ordinario, sembrerà un argomento interessante se reso vago, con finale aperto e leggermente criptico. Più parlate, maggiore è il rischio di dire sciocchezze.
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5 – DIFENDETE STRENUAMENTE LA VOSTRA REPUTAZIONE
La reputazione di un individuo è il pilastro del suo potere personale. Facendo leva su di essa si intimoriscono gli interlocutori e si ottiene successo. Giocarsela rende vulnerabili e attaccabili da più parti. Bisogna rendere inattaccabile la propria reputazione, rimanere all’erta e neutralizzare le minacce potenziali prima che si manifestino. Nel frattempo occorre studiare come annientare i nemici mettendo in discussione la loro immagine e poi farsi da parte, lasciando che sia l’opinione pubblica a screditarli.
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6 – ATTIRATE L’ATTENZIONE A QUALUNQUE COSTO
Tutto si giudica dall’apparenza; ciò che non si vede non conta. Non bisogna confondersi tra la folla o finire nell’oblio, ma rendersi visibili, a qualunque costo. Calamitate dominando la massa mediocre e manifestando un aspetto fra il brillante e il misterioso.
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7 – FATE SI CHE GLI ALTRI LAVORINO PER VOI, attribuendogli il merito del loro operato
Usate la saggezza, la conoscenza e l’impegno degli altri per favorire la vostra causa. Non solo tale collaborazione vi farà risparmiare tempo ed energia ma vi fornirà un’aura quasi divina di efficienza e rapidita. Alla lunga, i collaboratori saranno dimenticati e solo voi ricordati. Non fate quello che gli altri possono fare al posto vostro.
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8 – FATE SI CHE GLI ALTRI VENGANO A VOI, usando un’esca se necessario
Quando forzate le altre persone ad agire, siete voi ad avere il controllo. E’ sempre meglio far venire a voi l’avversario inducendolo ad abbandonare i suoi piani strada facendo: adescatelo con promesse allettanti, quindi attaccatelo. Siete voi a possedere le carte e a condurre il gioco.
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9 – VINCETE ATTRAVERSO LE AZIONI, mai con il ragionamento
Ogni trionfo momentaneo che si pensa di avere ottenuto attraverso il ragionamento, è in realta una vittoria di Pirro. Il risentimento e il disagio che ne scaturiranno saranno più forti e dureranno più di qualsiasi altro momentaneo mutamento d’opinione. E’ meglio che gli altri condividano le vostre idee per mezze delle vostre azioni, senza che diciate una parola. Dimostrate, non spiegate.
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10 – EVITATE OGNI CONTAGIO: Rifuggite dagli infelici e dagli sfortunati
Si può morire per l’infelicità di qualcun altro; gli stati emotivi sono contagiosi quanto le malattie. Potreste credere di stare aiutando l’uomo che affoga ma state solo precipitando nel vostro disastro. Gli sfortunati talvolta attirano la sfortuna su se stessi; l’attireranno anche su di voi. Associatevi alle persone felici e fortunate.
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11 – RENDETE LE PERSONE DIPENDENTI
Per mantenere la propria indipendenza si deve sempre essere necessari e richiesti. Quanto più gli altri si fideranno di voi, tanto più sarete liberi. Bisogna rendere le persone dipendenti in nome della loro felicità e prosperità e non si dovrà temere più nulla. Non dovete mai insegnare loro quanto occorre a renderle indipendenti.
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12 – PER DISARMARE LA VOSTRA VITTIMA usate un moderato grado di onestà e generosità
Una mossa sincera e onesta coprira dozzine di mosse disoneste. Le offerte spontanee di onestà e generosità abbassano la guardia anche delle persone più sospettose. Una volta che l’onestà mirata avrà praticato una crepa nella loro armatura, si può ingannarle e manipolarle a volontà. Un regalo al momento giusto, come un cavallo di Troia, servirà allo stesso scopo.
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13 – QUANDO CHIEDETE AIUTO fate leva sul tornaconto della gente, mai sulla compassione o sul senso di gratitudine
Se avete bisogno dell’aiuto di qualcuno, non cercate di ricordargli la vostra passata disponibilità e i vostri meriti acquisiti. Troverà certamente un modo per ignorarvi. Mettete invece in luce qualcosa nella vostra richiesta o nella vostra alleanza con lui che possa tornare a suo vantaggio ed evidenziatela spropositatamente. Vi risponderà con entusiasmo se vedrà che ci guadagnerà qualcosa.
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14 – ATTEGGIATEVI AD AMICO: Agite come una spia
Conoscere l’avversario è fondamentale. Usate delle spie per raccogliere valide informazioni che vi porranno in posizione di vantaggio. Ancor meglio siate voi stessi la spia. Nei rapporti sociali, imparate ad indagare. Ponete domande indirette che inducano la gente a rivelare le proprie debolezze e intenzioni. Non c’è situazione che non possa essere strumentalizzata per effettuare un’abile azione di spionaggio.
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15 – ANNIENTATE COMPLETAMENTE IL NEMICO
Tutti i grandi condottieri, dai tempi di Mosè, hanno saputo che un nemico in difficoltà deve essere annientato completamente. Talvolta, l’hanno imparato a loro spese. Se un tizzone viene lasciato acceso, alla fine il fuoco divamperà. C’è più da perdere lasciando le cose a metà che procedendo a una totale distruzione: il nemico recupererà le energie e cercherà la vendetta. Distruggetelo, non solo nel corpo a corpo, ma nello spirito.
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16 – USATE L’ASSENZA: Per guadagnare rispetto e stima
Un eccesso di presenzialismo può far scendere le vostre quotazioni: più vi fate vedere e più si parla di voi, più correte il rischio di apparire banale. Se vi siete già affermato in un gruppo, una sparizione temporanea farà notizia e accrescerà l’ammirazione attorno alla vostra persona. Dovete imparare quando è il momento di andarvene. Createvi credito, centellinando la vostra presenza.
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17 – TENETE GLI ALTRI NELL’INCERTEZZA: Createvi una fama di imprevedibilità
Gli esseri umani sono creature abitudinarie con un insaziabile bisogno di avere familiarità con le azioni degli altri. La vostra prevedibilità dà loro un senso di controllo. Rovesciate la situazione: siate volutamente imprevedibili. Un comportamento apparentemente senza coerenza né scopo li sconcerterà e si esauriranno nel tentativo di comprendere le vostre mosse. Portata all’estremo, questa strategia intimorisce e terrorizza.
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18 – NON COSTRUITE FORTEZZE PER PROTEGGERVI: L’isolamento è pericoloso
Il mondo è pieno di pericoli, i nemici si annidano ovunque e ognuno deve proteggersi. Una fortezza sembra il luogo più sicuro. Ma l’isolamento vi espone ad un maggior numero di pericoli di quanti non vi consenta di evitare. Meglio confondersi in mezzo alla gente, trovare alleati, mimetizzarsi. La folla vi farà da scudo contro i nemici.
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19 – ACCERTATEVI DI CON CHI AVETE A CHE FARE: Non offendete la persona sbagliata
Ci sono tipi diversi di persone al mondo e voi non potete essere mai sicuri che tutte reagiranno nello stesso modo alle vostre strategie. Ingannate o imponete la vostra superiorità tattica a certe persone, e queste passeranno il resto della loro vita a cercare vendetta. Esistono lupi in veste di agnelli. Pertanto, scegliete attentamente i vostri avversari e le vostre vittime – mai offendere o ingannare la persona sbagliata.
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20 – NON PRENDETE POSIZIONE
E’ folle colui che si affretta a prendere posizione. Non compromettetevi con alcuna fazione o alcuna causa, ma state solo dalla vostra parte. Mantenendo la vostra indipendenza, diventate padroni.
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21 – FINGETEVI SCIOCCHI, per mettere nel sacco gli ingenui
Giocate la parte del finto tonto. A nessuno piace sembrare più sciocco degli altri. Fingetevi ingenui per mettere nel sacco i veri ingenui. Giocate il ruolo del finto tonto permettendo agli interlocutori di confidare nella propria sagacia; convinti di questo, non comprenderanno il vostro vero scopo.
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22 – SAPPIATEVI ARRENDERE: Trasformate la debolezza in un punto di forza
Nel momento in cui si è deboli, mai battersi solo per amor di firma, ma adottare la tecnica della resa. Arrendersi significa disporre del tempo necessario per un recupero. Tempo che disturba e impensierisce chi sta vincendo, tempo utile in attesa del declino del suo potere. Non bisogna mai dare al vincente la soddisfazione di lottare e di causare una disfatta definitiva; prima di tutto arrendetevi. Perciò porgete l’altra guancia, cosa che lo farà infuriare e lo sconvolgerà: questo significa rendere la resa uno strumento di potere.
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23 – CONCENTRATE LE VOSTRE FORZE
Preservate le vostre forze ed energie per concentrarle su un punto focale. E’ possibile ricavare più risorse trovando un ricco filone e sfruttandolo a fondo, piuttosto che svolazzare da un punto all’altro di un giacimento poco profondo, perchè l’intensità prevale sempre sull’estensività. Una volta trovata una sorgente di potere utile, occorre individuare un referente, una mucca da cui mungere per lungo tempo tutto il latte che può essere ricavato.
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24 – SIATE UN PERFETTO CORTIGIANO
Il perfetto cortigiano prospera in un mondo in cui tutto ruota intorno al potere e alla abilità politica. Egli impara a destreggiarsi con maestria nell’arte della mistificazione, sa adulare, cedere ai superiori e gestire il suo potere sugli altri con modi graziosi e trasversali. Bisogna imparare ad applicare le leggi che reggono le capacità del cortigiano e non ci saranno limiti al successo nella grande corte della vita.

Legge 25 – Ricreate la vostra immagine
Non bisogna subire il ruolo che la società tende ad attribuire. Ricreare una nuova identità significa ricostruire se stessi, una persona capace di accentrare l’attenzione e che non annoia mai l’interlocutore. Siate padroni della vostra immagine piuttosto che lasciare siano gli altri a definire i vostri spazi. Questo richiede che nei gesti e nelle scelte pubbliche vengano adottati accorgimenti plateali: il potere personale ne trarrà enfasi e la vostra personalità si manifesterà nella vostra interezza.
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legge 26 – Preservate pulite le vostre mani
Mostratevi come un modello di civiltà e di efficienza: le vostre mani non devono mai apparire macchiate da errori o impegnate in azioni riprovevoli. Occorre mantenere questa apparente superiorità utilizzando gli altri come inconsapevoli pedine e schermo per celare il proprio coinvolgimento personale.
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legge 27 – Sfruttate il bisogno di credere degli altri per crearvi un seguito carismatico
L’uomo ha un profondo bisogno di credere in qualcosa. Diventate il punto focale di questo desiderio dando agli altri una causa, una nuova fede da seguire. Rimanete sul vago con le parole, ma siate prodighi di promesse, insistendo sul valore della razionalità e del pensiero conseguente. Date ai vostri nuovi discepoli rituali da seguire, chiedete che facciano sacrifici in vostro nome. In assenza di una religione organizzata o di grandi cause, questo sistema fideistico vi conferirà un potere inaspettato.
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legge 28 – Entrate in azione con audacia
Se siete insicuri sulla linea di condotta da adottare, astenetevi. I dubbi e le esitazioni influirebbero negativamente sulle vostre azioni. L’insicurezza è pericolosa. Meglio agire con baldanza. Qualsiasi errore generato dall’audacia può essere facilmente corretto da una maggiore audacia. L’audacia suscita ammirazione. L’insicurezza non porta onore.
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legge 29 – Pianificate tutto dall’inizio alla fine
Il risultato è tutto. Pianificate tutto per realizzarlo, prendendo in considerazione tutte le conseguenze, tutti gli ostacoli, tutti i giochi del destino che potrebbero impedirvi di ottenerlo, vanificando i vostri sforzi e attribuendo la gloria agli altri. Se pianificate tutto, dall’inizio alla fine, non sarete travolti dalle circostanze e saprete quando è il momento di fermarsi. Guidate abilmente la fortuna e contribuite a determinare il futuro, pensando a tutto con anticipo.
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legge 30 – Dissimulate la fatica
Le vostre azioni sembrino sempre naturali e spontanee. Dissimulate la fatica e la pratica che avrete dovuto fare e così pure la furbizia e i trucchi. Quando agite, siate naturali, come se poteste fare molto di più. Non cedete alla tentazione di rivelare quanto avete lavorato duro – può solo far nascere degli interrogativi. Non insegnate a nessuno i vostri trucchi, per non rischiare che vengano usati contro di voi.
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legge 31 – Controllate le alternative: obbligate gli altri a giocare con le carte che avete servito
I migliori inganni sono quelli in cui sembra si lasci la scelta agli altri: le vittime sono convinte di avere il controllo della situazione, mentre in realtà sono burattini al vostro comando. Date agli altri alternative che si
risolvano tutte a vostro favore. Induceteli a scegliere il minore di due mali che servono entrambi al vostro scopo. Inchiodateli tra i corni del dilemma: qualsiasi cosa scelgano, non avranno scampo.
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legge 32 – Sollecitate la fantasia degli altri
Spesso si cerca di sfuggire alla realtà perché è squallida e spiacevole. Non appellatevi mai alla verità o alla realtà a meno che non siate disposti ad affrontare l’ira scatenata del disincanto. La vita è così dura e deludente che coloro che sono capaci di creare sogni e illusioni sono come oasi nel deserto: attraggono gente da ogni dove. Grande potere deriva dalla capacità di solleticare la fantasia delle masse.
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legge 33 – Trovate il punto debole di ciascuno
Ogni individuo ha un punto debole, un punto di minore resistenza. Questo debole è solitamente un’insicurezza, un’emozione o un bisogno incontrollabile, ma può anche essere un piccolo piacere segreto. Comunque sia, una volta trovato, sarà la molla su cui potrete agire per far muovere gli altri a vostro piacimento.
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legge 34 – Siate regali: agite da re e sarete trattati come tali
Il modo in cui ci si comporta può spesso influenzare il modo in cui si viene trattati: a lungo andare, chi appare modesto e ordinario perde il rispetto degli altri. Il re, infatti, rispetta se stesso e ispira negli altri lo stesso sentimento. Chi agisce da re, sicuro del proprio potere, appare come destinato a portare la corona.
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legge 35 – Imparate a gestire il tempo
Non mostrate mai fretta – la fretta tradisce mancanza di controllo di sè e del tempo. Apparite sempre pazienti, come se sapeste che tutto verrà a voi a tempo debito. Cercate il momento giusto; cercate di cogliere lo spirito del tempo, le tendenze che vi permetteranno di acquisire il potere. Imparate ad aspettare quando i tempi non sono maturi e a colpire con decisione quando arriva il momento.

legge 36 – Disprezzate ciò che non potete avere: l’indifferenza è la miglior vendetta
Riconoscere il problema equivale a conferirgli esistenza e credibilità. Più si dedica attenzione all’avversario più lo si rende forte. Un piccolo errore peggiora e diventa più evidente nel momento stesso in cui si tenta di porvi rimedio. Talvolta, è più opportuno fare finta di nulla. Se c’è qualcosa che si vuole e non si può avere, meglio è far mostra di disprezzarla. meno interesse si mostra, più si è superiori.

legge 37 – Create spettacoli avvincenti
Forte immaginazione e grandi gesti simbolici creano un’aurea di potere cui nessuno è in grado di resistere. Inscenate, per chi vi circonda, spettacoli ricchi di stimoli visivi e di simboli suggestivi che conferiscano enfasi alla vostra presenza. Abbagliato dalle apparenze, nessuno noterà ciò che state veramente facendo.

legge 38 – Pensate come volete ma comportatevi come gli altri
Se ostentiamo il nostro anticonformismo, facendo sfoggio di idee non convenzionali e di comportamenti poco ortodossi, gli altri penseranno che stiamo soltanto cercando di attrarre la loro attenzione e che pecchiamo di superbia e troveranno il modo di farcela pagare per averli fatti sentire inferiori. E’ opportuno condividere l’eccentricità solo con gli amici più tolleranti e con coloro che sono in grado, senza alcun dubbio, di apprezzare la nostra singolarità.

legge 39 – Agitate le acque per catturare i pesci
Rabbia ed emotività sono strategicamente controproducenti, per cui bisogna restare sempre calmi e obiettivi. Per acquisire un punto di vantaggio sull’avversario fate sì che sia questi ad irritarsi mentre voi mantenete saldi i vostri nervi. Per sbilanciare l’avversario è bene individuare i punti deboli che toccano la sua vanità, in modo da innervosirlo e tirare le fila di conseguenza.

legge 40 – Disdegnate le offerte gratuite
Ciò che è offerto gratuitamente è pericoloso: può implicare un secondo fine o trasformarsi in un debito. Ciò che vale è monetizzabile. Pagando di tasca propria si evita il peso della gratitudine, la colpa e l’inganno. E’ spesso più saggio pagare il prezzo dovuto, poiché non esistono scorciatoie sulla strada dell’eccellenza. Bisogna manifestare magnanimità usando il proprio denaro, perché la generosità è un segno e una calamita che attrae il potere.

legge 41 – Evitate di indossare gli abiti di qualcun altro
Ciò che viene prima sembra sempre migliore e più originale di ciò che segue. Chi succede a un grande uomo o ha un genitore importante avrà come compito quello di sforzarsi almeno il doppio di chi lo ha preceduto, per tentare di oscurarne la fama. Non bisogna seguire le orme di chi ci ha preceduto o si finirà per vivere una vita che non ci appartiene; occorre ricreare un’identità propria e cambiare il corso della propria vita. Distruggete l’ombra incombente di vostro padre, disperdetene l’eredità e conquistate il potere percorrendo le vostre strade.

legge 42 – Colpite il pastore e le pecore scapperanno
I guai sono spesso di un singolo individuo con una forte personalità: il provocatore, arrogante e subalterno, colui che avvelena i rapporti. Se si concede spazio a tale individuo, Altri soccomberanno sotto la sua nefasta influenza. Non permettete che il danno che sa provocare, si moltiplichi; non tentate di appianare la situazione; è irrecuperabile. Un simile soggetto deve essere neutralizzato e messo al bando. Fermate il male alla radice —  il pastore —  e le pecore scapperanno.

legge 43 – Toccate il cuore e la mente delle persone
La coercizione genera una reazione che a lungo andare finisce per ripercuotersi contro di voi. Dovete invece sedurre gli altri inducendoli a desiderare di procedere nella vostra direzione. La persona che avete conquistato diviene così una fedele pedina nelle vostre mani. Per sedurre occorre saper agire sulla psicologia e sulle debolezze di ciascuno. Ammorbidite dunque chi oppone resistenza lavorando sulle sue emozioni, giocando con ciò che ha di più caro e con ciò che teme. Ignorate i cuori e le menti degli altri e questi finiranno per odiarvi.

legge 44 – Disarmate ed irritate con l’effetto specchio
Lo specchio riflette la realtà ma è anche lo strumento ideale per ordire un inganno: quando fungete da specchio per i vostri nemici, riproducendo con assoluta precisione le loro azioni, essi non riescono più a decifrare la vostra strategia. L’Effetto Specchio rifà loro il verso e li umilia, spingendoli a reagire in modo spropositato. Reggendo uno specchio di fronte alla loro psiche, li seducete illudendoli di condividerne i valori; mettendo uno specchio davanti alle loro azioni, date loro una sana lezione. Pochi sanno resistere al potere dell’Effetto Specchio.

legge 45 – Predicate la necessità del cambiamento, ma non introducete troppe innovazioni tutte insieme
In teoria tutti comprendono la necessità di cambiare ma poi, nelle vita di ogni giorno, gli esseri umani si dimostrano creature fortemente abitudinarie. Un eccesso di innovazione può rivelarsi traumatico e condurre alla rivolta. Se avete assunto da poco una posizione di potere oppure siete un outsider che cerca di guadagnarsi il sostegno necessario per raggiungerla, mostrate chiaramente che tenete in grande considerazione il vecchio modo di fare le cose. Se il cambiamento è davvero essenziale, fate in modo che appaia come un intervento discreto il cui scopo è unicamente perfezionare l’approccio in uso nel passato.

legge 46 – Non mostratevi mai troppo perfetti
Apparire migliori degli altri è sempre pericoloso, ma la cosa più rischiosa in assoluto è dare l’impressione di non avere difetti o debolezze. L’invidia crea nemici silenziosi. L’uomo intelligente, quindi, di tanto in tanto mostra di avere dei limiti e ammette di indulgere in qualche vizio innocente, così da allontanare l’invidia e apparire più umano ed accessibile. Solo gli dei e i morti possono permettersi di sembrare perfetti impunemente.

legge 47 – Non superate l’obiettivo che vi eravate prefissi: nella vittoria, imparate quando è il momento di fermarsi
Il momento della vittoria è spesso quello del maggior pericolo. Nell’impeto della conquista, arroganza e presunzione possono spingervi al di là dell’obiettivo che vi eravate prefissi e, andando troppo oltre, vi fate più nemici di quante riusciate a sconfiggere. Non lasciate che il successo vi dia alla testa. Nulla può sostituire la strategia e un’accurate pianificazione. Datevi un punto di arrivo e, una volta raggiuntolo, fermatevi.

legge 48 – Spogliatevi di qualunque forma
Assumendo una forma, rendendo visibile il vostro piano, vi esponete agli attacchi esterni. Anziché darvi una fisionomia che permetta al vostro nemico di afferrarvi, mantenetevi flessibili e in movimento. Accettate il fatto che nulla è certo e nessuna legge è immutabile. Il miglior modo di proteggervi è essere fluidi e privi di una forma propria come l’acqua; non scommettete mai sulla stabilità o su un ordine duraturo. Tutto cambia.


 LE 48 REGOLE DEL POTERE, di Robert Greene

 

domenica 12 maggio 2013

LE RESISTENZE ALLA PSICOTERAPIA


Non so se avete avuto l'impressione che la tecnica psicoanalitica sia particolarmente difficile. Io penso che sia assolutamente adeguata alla materia di cui deve venire a capo. Ma certo è che non è ovvia, che dev'essere imparata al pari delle tecniche dell'istologia o della chirurgia. Vi stupirete forse di apprendere che in Europa abbiamo ascoltato una quantità di giudizi negativi sulla psicoanalisi da parte di persone che non sanno nulla di questa tecnica, che non la applicano, e che poi - come per beffa - pretendono da noi che proviamo loro l'esattezza dei nostri risultati. Tra questi oppositori vi sono per certo anche persone alle quali di solito non è estranea una mentalità scientifica, persone che per esempio non rifiuterebbero il risultato di un esame microscopico per il fatto che non è confermabile sul preparato anatomico a occhio nudo, e prima di aver giudicato il dato in questione avvalendosi del microscopio. Ma quando si tratta di ottenere un riconoscimento per la psicoanalisi la situazione presenta difficoltà maggiori. La psicoanalisi intende portare il materiale rimosso della vita psichica a un riconoscimento cosciente, e chiunque la giudichi è egli stesso un uomo che possiede siffatte rimozioni, e che forse le tiene a bada soltanto a fatica. Essa è quindi destinata a provocare in lui la stessa resistenza che risveglia nei malati, ed è facile per questa resistenza mascherarsi da rifiuto intellettuale, accampando argomenti simili a quelli che nei nostri malati ribattiamo con la regola psicoanalitica fondamentale. Come nei malati, anche nei nostri avversari possiamo spesso costatare un influsso affettivo molto considerevole sulla facoltà di giudizio, nel senso di una riduzione di quest'ultima. L'alterigia della coscienza, che per esempio rifiuta il sogno con tanto disprezzo, è uno dei più potenti meccanismi protettivi di cui siamo universalmente provvisti contro l'infiltrazione dei complessi inconsci; ed è per questo che è così difficile convincere gli uomini della realtà dell'inconscio e insegnare loro a conoscere cose nuove che contraddicono il loro sapere cosciente.
Sigmund Freud - Terza conferenza sulla psicoanalisi, 1909


IL VALORE DELL'ASCOLTO IN PSICOTERAPIA


" (...)Diversamente la parola trova il suo senso solo grazie alla risposta dell'Altro, solo attraverso la risposta dell'ascolto dell'Altro. Possiamo evocare come testimone di questa verità l'ultima paziente di Freud, morta, a una veneranda età, solo qualche anno fa. In una intervista ha raccontato come fu guarita da Freud in una sola seduta. Quando incontrò Freud nel suo esilio londinese era una giovane adolescente in difficoltà. Il giornalista che la intervista, alla ricerca del miracolo taumaturgico, le chiede come fu possibile essere stata guarita in una sola seduta. Voleva sapere quale tecnica suggestiva irresistibile fosse stata utilizzata dal mago Freud. Più sobriamente l'ex paziente racconta come si recò dal padre della psicoanalisi in compagnia di sua madre e come egli le ricevette insieme facendole accomodare amabilmente nel suo studio. Poi chiese alla ragazza le ragioni dei suoi malesseri. A quel punto però la madre prese la parola rispondendo al posto della figlia. Freud allora intervenne risolutamente, con tutta la sua autorevolezza, per restituire la parola alla figlia. In seguito fece uscire la madre e si mise ad ascoltare con attenzione la parola della ragazza. 
"Allora", incalza testardamente il giornalista, "cosa la guarì?". 
"Quello che mi ha guarito", commenta l'ex paziente, "è una cosa semplice; è essermi sentita ascoltata per la prima volta. Ecco cosa mi ha guarita, aver ricevuto la mia parola!"
(...)È solo il silenzio che consegna valore alla parola del soggetto attivando la dialettica del riconoscimento. Il compito primo dell'analista è quello di "custodire il silenzio"." 

[Massimo Recalcati - Ritratti del desiderio]

L'ADOLESCENZA: IL DRAMMA DEL GAMBERO


Lasciare l'infanzia, cancellare il bambino che è in noi, è una mutazione. Talvolta si ha l'impressione di morire. È una mutazione veloce, in alcuni casi troppo veloce. Bisogna adattarvisi e non sempre si è preparati. Si sa che cosa muore, ma ancora non si vede verso che cosa si sta procedendo. C’è qualcosa che non quadra, ma non si sa bene né come né perché. Nulla è più come prima, ma si tratta di uno stato davvero indefinibile.

Si vorrebbe parlare da adulti, ma non se ne hanno ancora i mezzi. Si vorrebbe prendere la parola ed essere ascoltati sul serio. Quando però ci è permesso parlare, troppo spesso ciò serve a giudicarci senza capirci. Ci si fa strada con le parole e ci si ritrova in trappola. Si intuisce che è essenziale abbandonare un giorno i genitori. E allora è necessario cominciare con l'interrompere un certo tipo di rapporti con loro. Ci si vuole avviare verso una vita diversa. Ma che genere di vita? Non sempre si desidera avere quella dei propri genitori. Guardandoli vivere, si crede talvolta di
vedere il proprio futuro e questo spaventa. Ci si sente scivolare impotenti lungo una china. Si perdono le proprie difese, i propri mezzi di comunicazione abituali, senza aver potuto inventarne di nuovi.
QUANDO I GAMBERI CAMBIANO IL GUSCIO, per prima cosa perdono quello vecchio restando senza difesa durante il tempo necessario per fabbricarne uno nuovo. Ed è proprio in questo periodo che sono esposti a gravi pericoli. Per gli adolescenti è un po' la stessa cosa. E fabbricarsi un nuovo guscio costa tante lacrime e tante fatiche che è un po' come se lo si «trasudasse».
Nei paraggi di un gambero indifeso c'è sempre un grongo (un grosso pesce predatore) in agguato, pronto a divorarlo. L'adolescenza è il dramma del gambero! Il nostro grongo
personale è tutto quanto ci minaccia, dentro e fuori di noi, e
a cui spesso non pensiamo. Il grongo è forse il bimbetto che siamo stati, che non vuole uscire di scena e che ha paura di perdere la protezione dei genitori. Ci trattiene nell'infanzia e impedisce di nascere all'adulto che saremo. Il grongo è pure quel bambino collerico che è in noi, e che crede che si diventi adulti litigando con gli adulti. Il grongo, inoltre, rappresenta forse quegli adulti pericolosi, a volte profittatori, che girano attorno agli adolescenti perché intuiscono che sono vulnerabili. I genitori sono consapevoli dell'esistenza di persone del genere e che il pericolo incombe su di noi. Spesso hanno ragione quando ci invitano a essere prudenti,
anche se è difficile accettare tale consiglio.
Ma l'adolescenza è anche un movimento ricco di forza, di promesse e di vita: uno sbocciare. Questa forza è molto importante, è l'energia stessa di questa trasformazione.
Come germogli che spuntano dalla terra, si ha bisogno di
“uscire”. Forse per questo la parola uscire è così importante. Uscire è abbandonare il vecchio bozzolo ormai divenuto soffocante, è anche avere nuove relazioni amorose. “Uscire” è quindi un termine chiave che traduce bene il grande movimento che ci scuote.
In gruppo ci si sente bene, si hanno gli stessi riferimenti, un proprio linguaggio in codice che permette di non utilizzare quello degli adulti.
Non ci sono adolescenze senza problemi, senza sofferenza; questo è forse il periodo più doloroso della vita, ma anche quello delle gioie più intense. Il rischio è che si ha voglia di fuggire da tutto ciò che è difficile. Fuggire fuori da sé gettandosi in avventure dubbie o pericolose, trascinati da persone che conoscono la fragilità degli adolescenti. Fuggire dentro di sé, barricarsi dentro un guscio fasullo. L'adolescenza è sempre difficile, ma, se i genitori e i figli hanno fiducia nella vita, tutto va sempre a posto.
Françoise Dolto

giovedì 9 maggio 2013

DISTURBO BORDERLINE DI PERSONALITA'


Criteri diagnostici DSM IV-TR per il disturbo borderline di personalità

Modalità pervasiva di instabilità delle relazioni interpersonali, dell’immagine di sé e dell’umore e una marcata impulsività comparse nella prima età adulta e presenti in vari contesti, come indicato da cinque (o più) dei seguenti elementi:
1) sforzi disperati di evitare un reale o immaginario abbandono;
2) un quadro di relazioni interpersonali instabili e intense, caratterizzate dall’alternanza tra gli estremi di iperidealizzazione e svalutazione;
3) alterazione dell’identità: immagine di sé e percezione di sé marcatamente e persistentemente instabili;
4) impulsività in almeno due aree che sono potenzialmente dannose per il soggetto (quali spendere, sesso, abuso di sostanze, guida spericolata, abbuffate);
5) ricorrenti minacce, gesti, comportamenti suicidari o comportamento automutilante;
6) instabilità affettiva dovuta a una marcata reattività dell’umore (esempio episodica intensa disforia o irritabilità e ansia, che di solito durano poche ore e, soltanto più raramente più di pochi giorni);
7) sentimenti cronici di vuoto;
8) rabbia immotivata e intensa o difficoltà a controllare la rabbia (esempio frequenti accessi di ira o rabbia costante o ricorrenti scontri fisici);
9) ideazione paranoide o gravi sintomi dissociativi transitori, legati allo stress.

SINTOMI E COMPORTAMENTI NELL'ATTACCO DI PANICO


mercoledì 8 maggio 2013

SETTE CONSIDERAZIONI SUL DISTURBO BIPOLARE DI TIPO 2


Di seguito dei passaggi  dal libro “Una Diversa Follia” di Karla Daugherty,  giornalista americana che convive da più di 40 anni con il Disturbo Bipolare di  tipo 2.

  1. “Il disturbo bipolare è una malattia biologica reale, con una sua chimica cerebrale e persino con specifici aspetti cromosomici. [...] La diagnosi di disturbo bipolare II non è una sentenza di morte, non è la cosa peggiore che vi poteva capitare; come vi ho già detto è una malattia, come il diabete o l’affaticamento cronico o l’artrite. Più conoscete questa condizione, più sarete capaci di spiegarla alle persone che vi stanno vicine”.
  2. “La maggior parte dei soggetti con il disturbo bipolare II tende a rimanere in uno stato depressivo per lungo tempo, mentre gli episodi ipomaniacali sono più fugaci. Alcuni entrano in depressione e ci rimangono per anni, e lo stato d’animo positivo che avvertono quando la depressione li ha lasciati non è più necessariamente ipomania. E più invecchiano, più tempo può intercorrere tra le oscillazioni del pendolo. Alcune persone possono avere una remissione a lungo termine, durante la quale i sintomi per fortuna sono tenuti a bada.”
  3. “In un arco temporale di cinque anni, solo il 5-15% delle persone affette da disturbo bipolare II scivolano nel bipolare I. Sono più predisposti alla mania i soggetti con un alterato ciclo sonno-veglia, come chi soffre di jet-lag (cioè ha problemi ad adattarsi ai cambi di fuso orario), deve stare alzato fino alle ore piccole per rispettare una scadenza, deve tranquillizzare il figlio nel mezzo della notte, oppure soffre d’insonnia (che può essere la causa primaria dell’ansia!).”
  4. “Gli studi indicano ancora una volta che il trattamento di qualsiasi disturbo mentale che richieda dei farmaci è molto più efficace se accompagnato da qualche forma di psicoterapia.”
  5. “Nell’odierno mondo del lavoro, l’importante è essere efficienti; se vi impegnate, svolgete il vostro compito, utilizzate le vostre abilità per migliorare l’azienda in cui operate, nessuno si preoccuperà se soffrite di disturbo bipolare II o se i foruncoli vi spuntano sul collo. Se, invece, smettete di lavorare in modo efficiente o i vostri errori cominciano ad accumularsi, allora state certi che il calo del rendimento diventerà un problema. Ma questo vale per chiunque commetta errori che ne compromettono la redditività!”
  6.  “Il bipolare II è un disturbo, certo, ma fa parte di voi come il diabete o un problema cardiaco e, se siete onesti con chi vi circonda, potreste trovare supporto e comprensione; gli altri potrebbero aiutarvi a capire il vostro umore, cioè se state diventando maniacale o depresso.”
  7. “L’autentica definizione di ipomania è l’euforia. [...] Purtroppo, l’ipomania bipolare II non dura per sempre, e alla fine sfocia in un episodio depressivo maggiore o nell’equivalente bipolare II della mania, cioè lo stato in cui ansia e paura prendono possesso della nostra vita.”

TIPOLOGIE DI PSICOFARMACI

… non sappiamo neanche dove sta di casa la cultura dell’ascolto. Distribuiamo farmaci per contenere [la malattia] …, ma mezzora di tempo per ascoltare il silenzio [del paziente]… non lo troviamo mai. Con i farmaci, utili senz’altro, interveniamo sull’organismo, sul meccanismo biochimico, ma la parola strozzata dal silenzio e resa inespressiva da un volto che sembra di pietra, chi trova il tempo, la voglia, la pazienza, la disposizione per ascoltarla? Tale è la nostra cultura.
Umberto Galimberti


Di seguito un elenco delle diverse tipologie di psicofarmaci e relativi prodotti in commercio:


ANSIOLITICI O TRANQUILLANTI
Aliseum, Anseren, Ansiolin, Anxiolit, Atarax, Axoren, Buspar, Buspimen, Compendium, Control, En, Dalmadorm, Demetrin, Depas, Diazemuls, Diazepam, Domar, Dorom, Eridan, Felisol, Frisium, Frontal, Halcion, Lorazepam, Lexotan, Lexotanil, Librium, Limbial, Lorans, Lorazepam, Mialin, Minias, Nirvanil, Noan, Nottem, Oblivon, Oxapam, Pasaden, Paxipam, Prazene, Psicofar, Quait, Quanil, Quilibrex, Rizen, Rliberan, Roipnol, Seren Vita, Seresta, Serpax, Solatran, Stilnox, Tavor, Temesta, Tienor, Tranquirit, Transene, Tranxilium, Trepidan, Urbanyl, Valeans, Valium, Vatran, Vegesan, Xanax, ...


ANTIDEPRESSIVI
Antidepressivi triciclici (ADT): Adepril, Alimit, Anafranil, Deanxit, Diapatol, Dominans, Evadene, Laroxyl, Limbitryl, Ludiomil, Mutabon, Noritren, Nortimil, Protiaden, Sedans, Surmontil, Tofranil, Triptizol, Vividyl, etc.
Antidepressivi di nuova generazione (SSRI): Cipralex, Citalopram, Daparox, Deroxat, Dumirox, Elopram, Entact, Eutimil, Fevarin, Floxyfral, Fluctine, Fluoxeren, Fluoxetina, Gladem, Maveral, Paroxetina, Prozac, Serad, Sereupin, Seropram, Seroxat, Tatig, Zoloft, etc.
Altri antidepressivi: Aurorix (I-MAO), Edronax, Efexor, Davedax, Faxine, Lantanon, Maneon, Mirtazapina, Parmadolin (I-MAO), Remeron, Reseril, Survector, Tonerg, Umoril, Vicilan, ...


NEUROLETTICI
Abilify, Aloperidolo, Antensol, Bartonil, Belivon, Bioperidolo, Championyl, Clopixol, Clopixol Depot, Clorpromazina, Compazine, Confidan, Dapotum, Deniban, Dipiperon, Distraneurin, Dobren, Dogmatil, Ensulid, Entumin, Equilid, Eunerpar, Fluanxol, Fluanxol Retard, Haldol, Haldol Decanoas, Imap, Isnamide, Impromen, ltalprid, Largactil Forte, Leponex, Levopraid, Loxapac, Lumaten, Luxoben, Luvatren, Majeptil, Melleril, Mellerette, Modalina, Moditen, Moditen Depot, Moditen Enanthate, Navane, Normun, Nozinan, Orap, Piperonil, Piportil, Prazine, Prozin, Psicoben, Psicoperidol, Psyquil, Quide, Quiridil, Risperdal, Sato, Sedalande, Semap, Serenase, Serentil, Sereprile, Seroquel, Sycrest,  Sintodian, Soliad, Sordinol, Sovian, Stemetil, Sulamid, Talofen, Taractan, Tindal, Tioridazina, Trilafon, Trilafon Enantato, Truxal, Zyprexa, ...


STABILIZZANTI DELL'UMORE
Carbolithium, Depakin, Depamag, Litio, Neurontin, Rivotril, Tegretol,Topamax ...


SONNIFERI
Aliseum, Ansiolin, Buspar, Chloradurat, Control, En, Eridan, Esilgan, Euipnos, Dalmadorm, Darkene, Diazemuls, Diazepam, Dormicum, Farganesse, Felison, Flunox, Frontal, Halcion, Imovane, Ivadal, Lendormin, Lexotan, Librium, Loramet, Lorans, Lorazepam, Madar Notte, Minias, Mogadon, Nenia, Nimbisan, Niotal, Noan, Noctamid, Nopron, Normison, Nottem, Oniria, Planum, Prazene, Quazium, Rem Due, Roipnol, Sonata, Songar, Stilnox, Tavor, Toquilone, Tranquirit, Transene, Valdorm, Valium, Valsera, Vatran, Xanax, ...